segunda-feira, 17 de junho de 2019

Constantino com Minervina. CRUDELTÀ ANTICA Crueldade antiga


Magister chef: Costantino e la moglie bollita “all’augustana”


Costantino il Grande (306-337) è stato per una buona parte della storia considerato erroneamente il primo imperatore cristiano. La Chiesa ortodossa lo venera come un santo assieme alla madre Elena.
Costantino I
Ritratto di Costantino da un mosaico di Santa Sofia ad Instanbul
Eppure, pochi imperatori sono stati crudeli e spietati come lui. Si dice che dopo la sua morte i cortigiani non osarono toccare la salma del sovrano per una settimana, tanto era il terrore che incuteva ai suoi sudditi.
La sua famiglia era talmente unita che i figli maschi sopravvissuti, ansiosi di succedere al padre, preferirono ammazzarsi l’un l’altro fin quando ne rimanesse solo uno, proprio come nel film Highlander. Se buon sangue non mente…
Un figlio prediletto
Crispo (302-326) era il primogenito di Costantino, nato dalla prima moglie Minervina, ripudiata quando l’imperatore si sposò con Fausta. Compiuti i vent’anni, Crispo venne mandato in Gallia a combattere le tribù barbariche alla frontiera, rivelandosi un promettente condottiero. Il padre quindi gli conferì il titolo di Cesare, probabilmente per assicurarne la successione.
Crispo Cesare
Crispo ritratto come Cesare
Fausta, sposata con Costantino nel 307, non partorì nessun figlio per oltre 10 anni. Solo a partire dal 318, fino a poco prima della sua morte, diede alla luce 3 maschi e 2 femmine.
Nel 326, quel che successe è ancor oggi un mistero. Fausta probabilmente accusò Crispo di avere delle particolari attenzioni nei suoi confronti. Il padre – che di certo non pensava di risolvere la cosa con una terapia di famiglia – fece strangolare il proprio primogenito. L’ira di Costantino fu tale, che ordinò che il figlio subisse la damnatio memoriae.
Ma la suocera…
Elena, la madre di Costantino, prese male la notizia dell’esecuzione del suo diletto nipote. Secondo lo storico tardoantico Zosimo l’imperatore, sentendosi in colpa e non essendo certo della colpevolezza di suo figlio, volle riparare ai torti fatti. Scelse la via culinaria: Fausta fu fatta immergere in un calderone di acqua rovente, fino alla bollitura… ehm, fino alla morte dell’augusta consorte.
Fausta
Fausta ritratta prima della cottura
La morale di questa storia? Bollite la suocera, prima che la suocera faccia bollire voi.

Un fortunato fraintendimento
Roma era piena di statue equestri durante l’età imperiale. Uomini illustri, soprattutto imperatori, erigevano le proprie statue bronzee a imperitura memoria.
Durante il Medioevo tutte queste statue vennero fuse per reimpiegare il metallo. Solo un esemplare scampò all’eccidio: la statua equestre di Marco Aurelio che oggi vediamo in Campidoglio (anche se l’originale è esposto ai Musei Capitolini). La cosa non è casuale: l’imperatore fu erroneamente scambiato per Costantinoe la comunità cristiana non volle abbattere la statua del difensore della loro fede. Per una volta, ringraziamo l’ignoranza.
Roma_Statua_equestre_di_Marco_Aurelio_001

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